martedì 3 dicembre 2013

Lo start up del mio tumore al seno

Gli inizi sono sempre emozionanti e anche questo non ha fatto eccezione.
A giugno 2013 mentre prendo il sole al mare con le tette al vento noto qualcosa di strano (e poi dicono che il topless fa male, pensa te a volte la vita). Non so ancora che quella roba là appartiene all'elenco dei sintomi possibili di un tumore al seno, ma quel capezzolo bizzarro, leggermente rientrante, non mi torna proprio, è pure bruttino. Inizio allora a palparmi ben benino e sento subito una biglia che essendo nella mia tetta e non nella sabbia per una bella partitina vacanziera, mi risulta un pò inquietante.
Nel giro di pochi giorni, passo dalla LILT per un ecografia d'urgenza, dal mio medico curante e poi allo screening senologico dell'ospedale girando come una trottola che non capisco ancora niente ma non mi sento tanto a mio agio. Sarà il caldo, io ho la pressione bassa.
All'ospedale entro per fare una mammografia di verifica per quell'area sfumata sospetta e come al solito non si capisce una mazza: i soliti seni piccoli e densi in pre-menopausa, accedenti a loro che fanno i misteriosi.  Ne esco con 4 prelievi di agobiopsia. Non sento dolore, ma per non sapere nè leggere nè scrivere, preferisco girarmi dall'altra parte perchè sospetto che non sia un bello spettacolo.
L'anestesia locale mi rincoglionisce non poco e non sono in grado di guidare verso casa da sola.
Il mio compagno, dopo un "ma devo venire anche io?", l'avevo ovviamente lasciato a casa a farsi i lavoretti di carrozzeria all'auto. Sono quindi costretta a chiamare i miei genitori perchè mi accompagnino loro, non prima di aver lasciato in ospedale 62 euri puliti puliti insieme alla mia serenità per i mesi futuri.
Pensando che il peggio sia passato torno a casa ed il peggio invece inizia.
Gli start up sono sempre momenti topici e non partono di tonfo, ma hanno le loro belle fasi ed un'escalation come Dio comanda.
Il mio uomo sta facendo la sua pennica pomeridiana e lo disturbo pure. E' tardissimo e devo ancora pranzare, ma chissà com'è che non ho una gran fame, mi si è un pò chiuso lo stomaco.
Quel giorno me lo ricordo come fosse ieri,  non capivo se ero più rincoglionita per lo smaltimento dell'anestesia, per l'inizio dell'attesa dei risultati o per un'aria strana che si stava creando in casa, mica bella per niente.
Nei 2 giorni successivi, nell'atmosfera di freddezza ed anaffettività generale (che palle questi problemi di coppia preesistenti, ah già, ah sì, ah beh..., ma la scusa non convince nemmeno un pò) riesco finalmente ad ottenere dal mio compagno un empaticissimo "ma sei preoccupata?". No no, tranquillo. Mia nonna, morta di tumore al seno, mia zia, morta di tumore al seno e mia madre vivente con i suoi 3 diversi tumori nella stessa tetta (tot 3 donne, 5 tumori al seno), mi fanno coraggio al posto tuo. In quel momento mi arriva, come in un flash, la visione paradisiaca di un mondo popolato solo da femmine. Perdonatemelo, ma son momentacci.
Terzo giorno. Arriva la prima di una serie innumerevole di grandi decisioni da prendere. 
Una vocina interna (era il tumore, ma ancora non lo sapevo) mi dice "levatelo di torno questo qua, dai retta a me, guarda che uno così è peggio di me, io oltre il G3 non posso andare, questo esce fuori dalla scala dell'aggressività cancerogena". Seguo l'istinto (grazie cervello emotivo mio, ti adoro!!) ed invito l'amorevole compagno ad andarsene perchè se quello è il modo di reagire ad una bomba di cotanta natura, sento che si sta per scatenare contro di me l'inferno. Lo fa, alla velocità della luce (credo che per questa fantastica via di fuga mi sarà grato per l'eternità) partendo di lì a poco per le sue meritate vacanze (e che cazzo, siamo a giugno, e che ci vogliamo privare...). Per quanto riguarda i dettagli successivi non meritano di scomodare le vostre sensibilità ed intelligenze per cui chiudiamo questa componente dello start up qui ed andiamo oltre.
Porca pupazza, il referto dell'agobiopsia deve arrivare entro 10 giorni ma ovviamente è in ritardo. Chiamo o non chiamo, aspetto un pò vai che se poi mi dicono che non è pronto mi entra l'ansia da prestazione. Sì però non è che questa strategia è il massimo perchè prima o poi dovrò chiamare. Va bè via, chiamo. Chiamo una volta, niente, chiamo la seconda, niente. Lo sapevo che mi saliva l'ansia, ho sempre ragione.
Alla terza mi mettono in attesa e già qua le mie qualità extrasensoriali percepiscono puzza di bruciato. Vedo la radiologa che si scartabella le cartelle tra tumori sì, tumori no, tumori forse come se fossi lì davanti.
Il mio è un tumore sì e la comunicazione telefonica ufficiale è: "Si deve operare". 
Non è che stai lì a chiedere "di che?" perchè poi c'è il rischio che oltre ad avere una tetta cancerogena, passi pure da rincoglionita.
Ero pure andata a farmi i capelli quella mattina, pensa te ed a prendere il referto ci vado da sola tutta ricutinata (vuol dire "fatta bella" alla maremmana).
Dalla radiologa faccio la splendida, non c'è che dire, con la mia porca figura in quanto a self control ed equilibrio emotivo. Chissà che liberazione per la dott.ssa, le crisi emotivo-isteriche femminili sono sempre situazioni incresciose.
La notizia è in realtà una bella botta, ma non più di tanto. Mi rendo conto di un millesimo di quello che sarà. Meglio così, che t'angosci a fare prima che le cose che devono avvenire accadano comunque, via via, seguendo il loro corso?.
C'ero già passata per ben 3 volte con mia mamma, non sono caduta giù dal pero, che potevo avere questo rischio lo sapevo e per questo mi controllavo assiduamente (l'ultimo controllo l'avevo fatto appena 5 mesi prima). Ero tutta fiera di me per aver fatto tutto il possibile e tutto ciò che era in mio potere compreso l'essere andata a farmi fare la diagnosi da sola. Brava, eh? Come al solito, sempre propositiva e piena d'iniziativa.
Torno a casa dove ormai non mi aspetta più nessuno.
Meno male che c'è il micio che come al solito mi riempie di coccole.
Gli animali non vanno in vacanza mentre tu hai un tumore, sono dotati di grande tatto e conoscono il galateo.
Nei successivi 10 giorni perdo di tonfo 7 chili alla faccia delle diete che non servono mai a nulla.

State connessi, che la storia prosegue, questo è solo lo start up.

Nessun commento:

Posta un commento

Stai commentando come utente anonimo o con il tuo account Google. Consulta la Privacy Policy