giovedì 19 dicembre 2013

Natale 2013: cosa regalare ad una donna operata al seno. Altro che regali breast friedly

Anche per questo Natale fioccano le proposte di regali "in rosa" per trasformare lo shopping in un'occasione benefica di finanziamento per la prevenzione e la ricerca sul cancro al seno.
Ottime iniziative, che dire..... Se proprio devi fare un regalo ed alimentare il consumismo almeno che aiuti economicamente anche la ricerca e la prevenzione (sperando che lo faccia veramente).
A me, però, sorge dal profondo del cuore, dalla pancia e da tutte le mie ex cellule cancerose, una controproposta, così.... tanto per far funzionare il cervello e trovare anche strategie e soluzioni alternative oltre quelle che ci propongono i protocolli della società (già bastano i protocolli medici).
Oltre che sostenere la prevenzione e la ricerca, vuoi veramente supportare le donne che con il tumore al seno ed i suoi effetti collaterali c'hanno a che fare davvero e ci si sollazzano quotidianamente?
Beh....non è difficile, basta che ne parli con i tuoi conoscenti, amici e parenti e vedrai che salta fuori la figlia di, la moglie di, la cugina o l'amica di qualcuno che s'è operata di tumore al seno. Fidati, una almeno spunta fuori perchè se le statistiche non le fanno con il pallottoliere, ed è vero che circa il 10% delle donne nello loro vita incontra il cancro alla mammella, quelle a cui è capitato non saranno così lontane da te. Insomma non è che devi andare a scovare donne affette da chissà quale grave e rarissima patologia genetica. Il materiale umano non ti mancherà. Primo passo, quindi, fatto.
Secondo passo. Se ne hai rintracciate più di una, fai una scelta, concentrati su una sola persona, così le concederai maggiori energie, tutte per lei soltanto (che già di per sè è una cosa che fa un sacco di piacere)
Terzo step. Chiediti di cosa possa avere bisogno. L'ideale sarebbe chiederglielo, ma se vuoi farle una sorpresa, così non funziona. Al limite, potresti chiedere a qualcuno che la conosce bene. L'obiettivo è quello di cercare di essere il più possibile vicino ai suoi di bisogni, alle sue esigenze particolari in questo momento della sua vita così delicato e ansiogeno. Non è un regalo di Natale come gli altri questo. Più che essere "natalizio" deve fare breccia e portare un valore aggiunto proprio a lei, nella sua condizione. E' essenziale quindi capire veramente ciò di cui ha più bisogno o che desidererebbe tanto.
Se non riesci ad identificare nulla, provo a darti una mano io attingendo un pò alla mia esperienza ed alla conoscenza di molte donne operate che via via sto incontrando. Ecco qua un elenco di possibili idee regalo per un'autentica felicità libidinosa e goduriosa molto diverse tra di loro perchè ogni donna operata al seno è un pianeta a parte.
  • Qualsiasi cosa, dico qualsiasi senza alcun limite alla creatività, situazione, oggetto, circostanza che la faccia ridere a crepapelle, che le faccia venire il mal di pancia, le lacrime agli occhi, la tosse isterica dal divertimento. Spremetevi un pò il cervello, l'importante è che rida di gusto e che si dimentichi per qualche minuto di tutte le sue rogne perchè ci deve convivere quotidianamente e quelle spesso non danno proprio tregua, sono pallosissime. La dovete far staccare per qualche secondo. Se poi i secondi riescono ad essere minuti ed ore, siete geniali e vi prenotate il vostro posto in Paradiso. Se il tuo cervello ha problemi di rigenerazione neuronale e proprio non ti viene niente in mente, portala a vedere un film parecchio divertente che fino a lì ce la fai anche tu.
  • Una seduta goduriosa e super-rilassante, assolutamente non medico-curativa presso qualche centro. Che ne sò, un massaggio al cuoio capelluto, una seduta di riflessiologia plantare, insomma quelle cose che per mezz'ora, un'ora, ti rimettono al mondo e ti fanno godere di brutto.
  • Una serata anni '80 che togliendo ogni freno inibitorio, anche se appartiene alle più toste, la faccia dimenare come Donna Summer e la convinca che è nata e cresciuta nelle piantagioni di cotone.
  • Una foto scattatale di recente da qualcuno che ci chiappa. Deve essere fatto proprio bene, che lei quasi non ci si riconosce da quanto è venuta bonazza. Sono ammessi ritocchini, senza dirlo, che siano realistici però, perchè sennò se ne accorge.
  • Un tatuaggio (anche temporaneo) da applicare in parti del corpo che magari in questo momento la deprimono (nella testa se ha deciso di rasarsi per la chemio oppure in una delle tette). Vietato in assoluto il braccio lato tetta operata.
  • Soldi, soldi, soldi. Se i bigliettoni nudi, sporchi e puzzolenti ti sembrano troppo crudi, diretti e sfacciati, fattete una ragione, impacchettali, infiocchettali, improfumali, insomma metti a riposo la tua coscienza ed i tuoi schemi mentali perchè a meno che prima non se la spassasse di brutto come Paperon de Paperoni, il tumore l'avrà parecchio fiaccata dal punto di vista economico ed i soldi non le basteranno mai. Schifo non le fanno davvero. Il bisogno quando c'è supera di gran lunga l'imbarazzo.
  • Un bikini fichissimo e strategico. No quelli fatti a reggiseno, piuttosto il modello a triangoli con forma rigida, imbottita e morbida. Il pensiero della prova costume, del mare e dell'estate, stai certa che sarà una sua angoscia, se riesci ad alleviare un pò la tensione, male non fa.
  • Visto che la tua donna passerà un sacco di tempo nelle sale d'attesa per visite e terapia o per esempio dovrà passare parecchie ore a fare la chemio, potresti regalare qualsiasi cosa faccia trascorrere quei minuti senza contemporaneamente farle consumare troppa energia (perchè non ne ha molta). Non male l'idea delle due graphic novel che ho letto anche io, fichissime (clicca qui). Ma vanno bene giochini divertenti, musica antidepressione magari con compilation create da voi ad hoc, minivideo divertenti (perfette le candid camera o roba simile). Insomma cose che non fanno annoiare, non fanno pensare e sono leggere.
  • Per le più toste tra le donatrici, seduta rapida (non deve durare troppo sennò fa male) di pianto catartico insieme, ma fatto bene, con i singhiozzi, gli abbracci, insomma quelle cose che le donne tra di loro fanno da Dio. Perchè vi assicuro ad alcune tutta sta voglia di ridere, farle stare allegre, distrale, non piace proprio. E' un pò come ignorarle nella loro sofferenza reale. La seduta va fatta poi seguire da una botta d'allegria altrimenti così da sola potrebbe essere inutile.
  • Passare a prenderla, rapirla per qualche ora ed impedire che possa pensare per un pò . Portala a fare un giro, due passi, andare a trovare qualcuno.
  • Buoni spesa da poter consumare in centri fiosioterapici, centri diagnostici e terapeutici. Tanto il SSN non riuscirà mai a coprire la totalità delle esigenze.
  • Buoni benzina. Starà facendo chilometri e chilometri di tracciati per visite, cure e terapie. L'auto, che guidi lei o meno, sarà ormai diventata un idrovora d'oro nero.
  • Integratori e cibo biologico/naturale. Costano uno stonfo ma aiutano parecchio a reggere certe terapie ed a potenziale il sistema immunitario. Consultati con qualche esperto in oncologia e nutrizionista per non rischiare di regalare boiate (tipo chili di soia che è un fitoestrogeno ad una che aveva un tumore ormonosensibile).
  • Foulard, bandane, cappellini per le chemioterapizzate. Anche se hanno a che fare con il gusto soggettivo e personale, l'esigenza di cambiarle di frequente o la ricerca di trovare qualcosa che faccia al proprio caso, non le rende inutili.
Insomma, adesso un pò di idee ce l'hai e puoi scegliere, focalizzandoti su di lei ovviamente e non su quello che piacerebbe a te.
Io credo proprio che questa cosa qui ti darà molta più soddisfazione delle alternative pilotate dalla nostra società. Se poi c'hai una paccata di soldi da spendere e ti vuoi esibire, il troppo non ha mai fatto male a nessuno, fai l'uno e l'altro.

Io la mia donna operata di tumore al seno l'ho scelta ed il regalo è già pronto che aspetta solo lei. E' fichissimo, ovviamente.



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