venerdì 10 gennaio 2014

2 giorni di ordinaria follia di un tumore

Questa è solo una fotografia reale di un paio di giorni "x" presi a caso che tutto sono meno che eccezionali. Purtroppo sono fatti accaduti veramente. Sarà la meditazione che ormai pratico 2 volte al giorno da quando mi sono ammalata, sarà il raggiungimento di una pace interiore frutto dell'annebbiamento mentale da cancro, che ne sò...... meno male che l'ho presa così, a ridere, altrimenti dovrei stare fissa all'ufficio reclami dell'ospedale o dal mio avvocato!

  • 9.00: Mezz'ora di fila in un reparto dell'ospedale (dove mi hanno esplicitamente detto di andare) per ritirare il referto istologico del mio secondo intervento al seno dopo la mastectomia. Inutile, il referto loro non lo possono dare, devo recarmi all'ambulatorio di chirurgia senologica. Mi incammino fiduciosa
  • 9.30: Due ore e mezzo di fila all'ambulatorio di chirurgia senologica. Ad un certo punto me ne devo andare perchè ho una visita prenotata in un'altro reparto dell'ospedale.
  • 12.00: Faccio faccio la visita che dura un'oretta
  • 13.06: Scappo da lì e vado a ritirare le analisi del sangue che nello stesso pomeriggio devo portare all'oncologa. L'ufficio chiude alle 13.15. Corro. Ce la faccio fortunatamente appena in tempo.
  • 13.15: Torno all'ambulatorio di chirurgia senologica per ritirare il referto. Chiacchierata con la chirurga che è molto seria e che mi comunica che ci sono cellule tumorali anche nel pezzetto di pelle sovrastante la ghiandola mammaria già tolta con la mastectomia. Brutte notizie, si ricomincia tutto daccapo, alè.....
  • 13.40: Vado a mangiare dai miei e comunico le novità. Mia mamma (al suo terzo tumore al seno che ancora si cura) inizia a piangere e ce la siamo persa, mio padre si inzittisce di tonfo (lui che non smette mai di rompere), mio fratello mangia serio serio. Io sono un pò stranita ma ormai con tutti i colpi che ho preso, uno più, uno meno.....
  • 15.00: Squilla il cellulare, è la chirurga. Tutto ok, si era sbagliata, le hanno stampato il referto istologico del primo tumore tolto, dal secondo intervento non emerge alcuna cellula cancerogena, si scusa molto (ma va?!). E' talmente carina e gentile che non le puoi dire nulla, mi fa quasi tenerezza. Corro dal mio medico generico.
  • 15.20: Un'ora e mezza di fila. Faccio vedere le analisi del sangue al mio medico curante prima di portale all'oncologa. 
  • 16.55: Schizzo via perchè alle 17.00 ho l'appuntamento con l'oncologa in ospedale, meno male che il mio medico curante non è lontanissimo. Sfreccio con la macchina, parcheggio, m'incammino a piedi
  • 17.07: Arrivo dall'oncologa. 30 minuti di coda, gli appuntamenti sono slittati
  • 17.37 Follow up oncologico. Questo va abbastanza bene nei livelli di decenza, anche se.....ma questo è un altro post
  • 18.10: Prenotazione del prossimo controllo oncologico
  • 18.40 Finalmente a casa, distrutta....... accudisco il gatto, pratico una sessione di meditazione per riavermi, scarico le mail di lavoro, preparo da mangiare, poi crollo a letto sfinita
L'indomani......
  • 9.00: parto in macchina per raggiungere il centro di riabilitazione della mia asl
  • 9.30: fisioterapia alla spalla per le complicazioni postchirurgiche dopo la mastectomia. E' un trattamento molto doloroso, ma io respiro mentre sento dolore e mi faccio forza.
  • 11.00: sono di nuovo all'ospedale per ritirare il referto istologico, questa volta quello giusto. 50 minuti di coda, meno male che la chirurga, scusandosi di nuovo, mi segna l'impegnativa della visita da fare con il chirurgo estetico che si occuperà della ricostruzione definitiva del seno già operato. Almeno ho aggiunto un altro tassello, penso io....
  • 11.50: sono al CUP per prendere l'appuntamento formale con il chirurgo estetico. Meno male c'è poca gente, solo 10 minuti di fila
  • 12.00: il Cup non sà che dirmi, loro lì non possono prenotare queste cose, l'orario me lo deve dare l'ambulatorio di chirurgia senologica. Ma come, io vengo da lì, e loro mi hanno mandato qua???!!!
  • 12.10: chiamo al cellulare la chirurga che conferma. No, l'appuntamento lo deve dare il CUP. Mi consiglia di andare direttamente alla segreteria dell'ambulatorio dove fanno le visite di chirurgia estetica e di chiedere supporto a loro. Ma a quest'ora è troppo tardi, non ci sono più.
  • 12.15: Sono sfinita, torno a casa
Domani è un altro giorno, si vedrà........


4 commenti:

  1. Daniela, grazie per condividere queste fatiche, assurde e inconcepibili, che nessuno dovrebbe sostenere soprattutto se malato. Spero che il maggior numero possibile di medici e operatori nell'ambito sanitario leggano di questi problemi, che nessuno di solito racconta, ma che tutti abbiamo sperimentato nella nostra vita e che incidono così fortemente sul nostro benessere fisico e psichico. Un po' più di coordinazione, comunicazione, e efficienza aiuterebbero molto tantissime persone.

    Assurda la chiusura degli uffici alle 13.15 per la pausa pranzo, proprio quando le persone hanno tempo per sbrigare le faccende personali.
    Io vivo in Svezia, e nessun ufficio - nessuno, nemmeno i negozi - chiudono per la pausa pranzo. Le persone che lavorano vanno a pranzo a turno, o mangiano lì portandosi qualcosa da casa. Una cosa che mi aveva molto sorpreso quando mi sono trasferita qualche anno fa. Tutti gli ambulatori sono aperti in pausa pranzo - chiudono prima di noi, verso le 18-19, ma almeno hai la certezza che a pranzo sono aperti.

    Tieni duro!

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  2. I risultati delle analisi del sangue da noi si possono ritirare in una finestra limitatissima: dalle 12.15 alle 13.15. Altrimenti si può fare una delega a qualcuno. Il problema di tutte queste trafile è che se sei una persona sola con difficoltà a coinvolgere altri nel supportarti, è un gran casino, l'essere ammalato seriamente diviene un impegno pazzesco simile ad un nuovo lavoro con la differenza che non stai bene e che non è retribuito!

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  3. Provare per credere se lavori sei frégate io x fortune ho fatto Appena in tempo à pensione

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  4. Il problema è che si sta abbassando l'età del tumore al seno e quindi è ovvio che becca donne che stanno lavorando. Poi c'è lavoro e lavoro, alcuni sono più tutelati in caso di malattia, altri meno, gli autonomi praticamente per nulla.....

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