giovedì 6 febbraio 2014

Il popolo delle P.Iva ha diritto di ammalarsi e non vuole più nascondersi

Mi stanno contattando moltissimi lavoratori autonomi, donne ma anche uomini, con tumore al seno ma anche con altri tipi di patologie, malati ma anche sanissimi (ma preoccupati per il loro futuro "e se capita anche a me come mi proteggo?!") che mi raccontano le loro storie e mi fanno commuovere, tantissimo. Ero consapevole di toccare un tasto rovente, ero consapevole di riempire un vuoto informativo stratosferico, ero consapevole di aver dato una voce a tante persone che vivevano nell'ombra nascoste e che per vari motivi non se la sentivano di dichiarare la propria malattia pubblicamente. Ma non ero pronta a sentirmi dire di rappresentare un'ispirazione per gli altri. Questo proprio no.
Mi state dicendo in molti "Grazie Daniela, grazie per quello che fai, per il coraggio di averci messo la faccia ed il nome, grazie perchè questo mi dà la forza di sperare che qualcosa possa cambiare, che anche io magari possa insieme a te denunciare tutte queste ingiustizie che ci riguardano".
Tutto questo mi fa sentire una responsabilità addosso non indifferente e da paziente oncologica che è tutt'ora alle prese con le sue cose, le sue preoccupazioni, i suoi dolori fisici ed emotivi, le sue cure e terapie, è uno stress non indifferente.
Ma ce la faccio, tranquilli. E continuo perchè questo tumore per quanto terribile ha adesso un senso più che mai e sento che porterà cose buone non solo a me (questo lo sta già facendo da un pò) ma anche ad altri.
Io questo l'ho sentito dal primo momento. Lo sentivo che non era la mia strada, non era il mio sentire quello di chiamare il mio tumore bastardo, brutta bestia e di combatterlo come se fosse il mio peggior nemico. In questo non mi trovo d'accordo con molte frasi sul cancro che imperversano on line. Un tumore non è un bastardo, è un evento. Un evento e basta. Va accettato e trasformato. Trasformato in qualcosa di generativo.
E' bellissimo vedere cosa, in pochissimi mesi, questo cancro è riuscito a generare. Andrà a finire che lo dovrò anche ringraziare....
Afrodite K ve lo promette, andrà avanti (tanto ormai più esposta di così....) e se mai la sua condizione medica dovesse ripeggiorare e dovesse rivivere ancora momenti molto brutti o non farcela (toccando forte le sue tette razzo!!!), almeno ne sarà davvero valsa la pena perchè i peggiori mostri per lei non sono quelli sguinzagliati dal Dottor Inferno ma le ingiustizie.
E non permettere che un lavoratore, se pur autonomo, possa vivere la propria malattia in modo trasparente e con dignità è una delle ingiustizie peggiori che ha subito sulla propria pelle e visto subire ad altri.
Quindi tenetevi pronti a combattere insieme, a non nascondervi più.
.......e preparate le vostre penne digitali perchè Afrodite K sta per sfornare una petizione nazionale indirizzata al nostro Governo!!!

1 commento:

  1. Condivido tutto tranne l'ultima frase.
    Una petizione al governo? Forse una lobotomia potrebbe essere un inizio...

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