giovedì 31 luglio 2014

La prima (ed unica) vera azione politica per i lavoratori autonomi che si ammalano

Qualcosa comincia a muoversi. Dopo la lettera ai Consiglieri Comunali di Grosseto per invitarli ad interessarsi alla tutela delle partite iva ammalate ed invitare il Ministero del Lavoro ed il Parlamento a fare qualcosa di concreto rispondendo alle richieste espresse dalla Petizione "Diritti ed assistenza per i lavoratori autonomi che si ammalano", il silenzio generale permane ancora ma un consigliere comunale del M5S contatta Afrodite K .......

Da oggi posso finalmente dare uno straccio di risposta alla consueta domanda "ma non si è fatto vivo qualche politico con te per la battaglia che stai portando avanti?" invece di fare scena muta confermando ancora una volta che per le istituzioni e la politica i lavoratori autonomi pare che non esistano.
Da ieri mattina qualcosa inizia concretamente a muoversi.
Il consigliere comunale del M5S, Giacomo Gori, ha contattato Afrodite K invitandola a fornire informazioni utili per la predisposizione di un "ordine del giorno" da presentare alla Giunta Comunale di Grosseto.
Cos'è un ordine del giorno? Beh, si tratta di un atto di indirizzo politico che ha cioè il fine di promuovere un dibattito politico del Consiglio su questioni, anche di carattere generale, per poi fornire alla Giunta o al Sindaco orientamenti su come trattare le questioni stesse. L'OdG viene sottoposto alla votazione del Consiglio e ad esso si possono presentare emendamenti.

Di seguito il testo dell'OdG che è stato depositato mercoledì 30 luglio 2014 da Giacomo Gori al Comune di Grosseto. La città di Afrodite K. La città nella quale tutto ha avuto inizio.
A questo punto cari lavoratori autonomi grossetani, professionisti, consulenti, commercianti, artigiani, agricoltori speriamo che gli altri consiglieri comunali quanto meno co-firmino questo testo e/o in sede di votazione si esprimano favorevolmente in modo che l'OdG possa procedere verso il governo centrale.
Anzi, diciamo che, sapendo qual è la fine di chi vive sperando, direi che forse è il caso di fare pressioni e rompere le scatole attivamente affinchè questo avvenga. Se conoscete personalmente qualche consigliere comunale, datevi una mossa e chiedete espressamente cosa si intende fare rispetto a questo argomento. Fatelo adesso, perchè le malattie quando arrivano, v'assicuro che non hanno alcuna intenzione d'aspettare.
In ogni caso, stay tuned, perchè di certo Afrodite K vi terrà tutti aggiornati.

Ordine del giorno “Diritti e tutela per i lavoratori autonomi colpiti da malattia grave o prolungata”
Il Consiglio Comunale di Grosseto

Premesso che:
  • il Parlamento Europeo si è recentemente espresso in materia di scarsa protezione sociale per i lavoratori autonomi attraverso la risoluzione del 14 gennaio 2014 intitolata proprio “Protezione sociale per tutti, compresi i lavoratori autonomi”. Vedi testo completo: http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2014-0014+0+DOC+XML+V0//IT ;
  • un numero crescente di lavoratori autonomi a causa della crisi economica (scarso lavoro o lavoro remunerato a livelli molto bassi), in particolare le donne, si trovano al di sotto della soglia della povertà, ma non figurano ufficialmente come disoccupati;
  • i lavoratori autonomi sono storicamente esclusi dagli ammortizzatori sociali applicati invece ai lavoratori dipendenti (cassa integrazione, mobilità……) ed ai disoccupati (assegno di disoccupazione);
  • rispetto alla tutela in caso di malattia sussiste un evidente discriminazione tra i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) e quelli autonomi. I primi, infatti, possiedono tutta una serie di garazie diversificate in caso di malattia (per esempio 180g a stipendio pieno, divieto di licenziamento, possibilità di richiedere part-time, divieto di trasferimento, accesso alla legge 104….), mentre i lavoratori autonomi devono continuare a lavorare per vivere e curarsi poiché l’Inps non prevede l’indennità di malattia (per esempio per commercianti o artigiani) oppure prevede, per gli appartenenti alla gestione separata, garanzie irrisorie come i 61 giorni in 1 anno intero, chiaramente insufficienti in caso di patologie serie o prolungate, con diarie giornaliere molto basse;
  • il finanziamento dei sistemi di protezione sociale, soprattutto in periodi di crisi economica, permette di conciliare gli obiettivi sociali ed economici ed, a lungo termine, contribuisce al mantenimento e allo sviluppo dell'economia, deve essere quindi considerato un investimento e non una spesa.
considerato che:
  • il 10 febbraio 2014 Daniela Fregosi, lavoratrice autonoma che si è ammalata di cancro al seno, appoggiata da ACTA Associazione Consulenti Terziario Avanzato, ha lanciato la Petizione "Diritti ed assistenza ai lavoratori autonomi che si ammalano” che sta per raggiungere le 50.000 firme (https://www.change.org/it/petizioni/presidente-del-consiglio-diritti-ed-assistenza-ai-lavoratori-autonomi-che-si-ammalano); PS le firme raggiunte a dicembre 2014, non solo hanno superato l'obiettivo di 50.000 che la Petizione si era data, ma hanno superato ampiamente le 70.000 sottoscrizioni!!
  • la suddetta petizione è parte di una battaglia che sta riscuotendo forti consensi sociali (e non solo tra gli autonomi visto che anche moltissimi lavoratori dipendenti la stanno firmando) e tra i media;
  • la suddetta petizione chiede al Presidente del Consiglio ed al Ministro del Lavoro azioni fattibili e realizzabili: diritto ad una indennità di malattia che copra l'intero periodo di inattività, il diritto ad un’indennità di malattia a chi abbia versato all’INPS almeno 3 annualità nel corso della sua intera vita lavorativa, un indennizzo relativo alla malattia uguale a quello stabilito per la degenza ospedaliera quando ci si deve sottoporre a terapie invasive (chemio, radio etc), il riconoscimento della copertura pensionistica figurativa per tutto il periodo della malattia, la possibilità di sospendere tutti i pagamenti (INPS, IRPEF), che saranno poi dilazionati e versati a partire dalla piena ripresa lavorativa, la possibilità di escludere i lavoratori autonomi ammalati dagli studi di settore;
  • rispetto alla copertura finanziaria delle precedenti richieste, la cassa Inps della gestione separata risulta in attivo e da una ricerca effettuata da ACTA, i versamenti Inps per prestazioni assistenziali (indennità di malattia, indennità di degenza ospedaliera, indennità di maternità), che dovrebbero essere coperti dallo 0,72% dell’aliquota totale (28,72%), non superano il 50% dimostrando come ci siano ampi margini di migliorabilità nella protezione che i lavoratori autonomi possono avere in caso di malattia grave (fonte dei dati: http://www.actainrete.it/2014/04/linps-lucra-anche-sulle-nostre-prestazioni-assistenziali/)

Chiede al Parlamento e al Governo di:
  • intervenire presso il Parlamento affinché il Ministero del Lavoro riveda la normativa attuale al fine di tutelare maggiormente i lavoratori autonomi colpiti malattia grave o prolungata;
  • entrare in contatto con le associazioni di categoria (commercianti, artigiani, professioni ordinistiche….) e trasversali come ACTA per raccogliere ulteriori informazioni e concordare azioni congiunte come per esempio campagne di informazione per i lavoratori autonomi (la maggiorparte dei quali non è a conoscenza neppure di quei minimi diritti a cui hanno accesso oppure non possiedono tutti gli elementi informativi per valutare correttamente il rischio che corrono in caso di malattia grave);
  • identificare modalità concrete di intervento in supporto dei lavoratori autonomi colpiti da grave malattia.


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