lunedì 25 agosto 2014

Ma per i lavoratori autonomi la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani non vale?

Il 10 dicembre 1948, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Ma forse per noi lavoratori autonomi non vale. Probabilmente siamo una categoria particolare e nella tappa evolutiva del lavoratore siamo rimasti indietro, forse ci dobbiamo ancora evolvere per riuscire ad accedere, come gli altri, a certi diritti. Per noi, l'articolo 25 della Dichiarazione mi sa proprio che non conta un piffero......

Ecco cosa dice l'art.25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà. (Leggi il testo completo della Dichiarazione)

ma del resto pure la nostra Costituzione, in riferimento ai lavoratori, sostiene qualcosa di simile nel suo articolo 38: Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria........

Mah...., c'è proprio qualcosa che non torna. 
Le cose sono due. O queste carte fondamentali e universali sono carte da culo e non ce ne siamo ancora accorti oppure forse è proprio il caso di scavalcare addirittura il Governo italiano ed il Ministero del Lavoro perchè invece della Petizione nazionale "Diritti ed assistenza ai lavoratori autonomi che si ammalano" dovremmo intraprendere un bel ricorso presso gli organismi sovranazionali?

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