domenica 4 gennaio 2015

Malattia e assenteismo degli statali: chi ci rimette? I malati veri, tutti!

Dopo i recenti fatti accaduti a Roma con i vigili urbani e l'attuale focus sui costi e abusi della malattia nel comparto statale, sarebbe così facile scatenarsi in un attacco frontale. Sarebbe così dannatamente scontato contrappore i dipendenti privati che si ammalano a quelli pubblici sottolineando i privilegi di questi ultimi e sottolineare la discriminazione che i cittadini che si ammalano subiscono a seconda del tipo di contratto lavorativo che hanno. Per non parlare delle partite iva che si ammalano....

E sì, si potrebbe andare letteralmente a nozze facendo notare che ci sono dipendenti pubblici e privati che non solo hanno tutele e diritti ma possono pure permettersi gli abusi mentre quelle merde dei lavoratori autonomi possono anche morire di fame mentre si stanno curando da un cancro. Sarebbe davvero facile, troppo. 
In questi giorni, invece, il pensiero di Afrodite K va a tutti i malati, quelli veri. Ai lavoratori che hanno appena avuto una diagnosi di cancro, a chi si sta curando, a chi convive con patologie degenerative e malattie croniche, ai caregivers che devono conciliare la loro attività professionale con l'assistenza ai loro cari ammalati gravemente. 
Ecco, il mio pensiero va a tutti i malati veri, ma proprio tutti. 
Pubblici, privati, autonomi e pure ai disoccupati ed ai precari che un lavoro vero manco ce l'hanno e da malati fanno una fatica bestia a trovarlo. Il mio pensiero va a tutti coloro che, da malati veri, devono subire le umiliazioni ed i sorrisetti delle commissioni mediche dell'Inps, a tutti gli invalidi veri a cui vengono tolti diritti ed assistenza economica perchè dichiarati "guariti". 
Mentre il mondo si scatena contro abusi e privilegi, il mio pensiero è a tutti loro che va. 
E chissà, se anche chi sta per abusare di un diritto che ha, facesse altrettanto, forse il mondo farebbe meno schifo.

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