sabato 7 febbraio 2015

Lavoro autonomo e malattia: cosa avrei voluto sapere prima di beccarmi un cancro

E' passato 1 anno e mezzo dalla  diagnosi di cancro al seno, in questo periodo ho potuto sperimentare cosa vuol dire ammalarsi gravemente per una lavoratrice autonoma. Appena mi comunicarono la presenza di un carcinoma infiltrante nella tetta sx i brividi nella schiena al pensiero della mia agenda lavorativa e di come avrei conciliato malattia ed attività professionale mi vennero subito sì, ma non sapevo ancora che sarebbe stato molto peggio di come immaginavo. Ecco tutto quello che avrei voluto sapere su ciò che attende una partita iva colpita da malattia grave o prolungata.

Tutte le cose che seguono avrei voluto saperle non tanto appena ricevuta la diagnosi di tumore (ormai era tardi), ma dopo aver aperto la partita iva. Questo mi avrebbe aiutato, non tanto a rinunciare alla libera professione che ho scelto e che amo, quanto piuttosto a presidiare, difendere e migliorare i miei diritti di lavoratrice autonoma invece di cadere nella trappola che ha ingoiato la maggior parte di noi come nella storia della rana bollita.

Allora....., sappi che da lavoratore autonomo se mai ti beccherai un tumore (le statistiche dicono che adesso 1 persona su 3 si ammala e nel futuro sarà 1 su 2, toccati quanto vuoi ma questi sono i dati) oppure una malattia grave, prolungata o cronica, ad oggi questo sarà quello che ti attende.
  • Perderai un sacco di tempo, ma proprio tanto. Tempo nelle code. Code ai patronati, code negli ambulatori, code per gli esami, code per le medicazioni, code nelle farmacie, code dal tuo medico curante, code al CUP, code per il ritiro dei risultati, code per i follow up oncologici. Tempo negli spostamenti per andare di quà e di là o per essere accompagnato. Tempo a gestire le telefonate di chi chiede notizie e vuol sapere quanto hai già o meno un piede nella fossa. Tempo passato in internet. Tempo a documentarti sulla tua malattia (perchè capirai ben presto che fare il paziente passivo non paga), tempo passato a conoscere i tuoi diritti come lavoratore autonomo (e qui rimarrai parecchio deluso). Ed il tempo, per un lavoratore autonomo, è denaro sonante.
  • Ti sentirai un lavoratore di serie B. Hai sempre pensato che il lavoro è lavoro? Credi che i diritti fondamentali come la tutela della salute prescindano dal tipo di attività professionale che fai? Beh, ti sbagli di grosso. Nel nostro paese non è così perchè esiste un welfare legato al contratto lavorativo, non alla persona. Se ti ammali gravemente scoprirai le profonde ingiustizie di cui sono vittime i lavoratori autonomi, malati di serie B e tra questi scoprirai che alcuni appartengono a sottocategorie di lavoratori di serie C (come quelli appartenenti alla gestione separta che hanno il rapporto aliquota Inps e servizi assistenziali più bassa in assoluto)
  • Scoprirai che cos'è il work-health balance. Capirai quanto è complicato conciliare la tua agenda lavorativa, soprattutto se viaggi molto, con i tuoi impegni medici (interventi, esami, terapie) e con le tue terapie. Conoscerai un altro tipo di overbooking.
  • L'incertezza della tua vita aumenterà. Un lavoratore autonomo all'incertezza è ben abituato. Non sai se lavorerai, non sai quanto di preciso guadagnerai (le tariffe sono oggetto di negoziazione di volta in volta, spesso non sono nemmeno negoziabili), non sai quando ti pagheranno, non sai se quell'anno potrai permetterti di andare in vacanza. Il rischio imprenditoriale entra nel tuo DNA e ci devi convivere. Se arriva un cancro, mettiti l'anima in pace, l'incertezza esploderà all'ennesima potenza, sommando punti interrogativi ad altri punti interrogativi. Sarà davvero dura a meno che tu non ci faccia una bella risata sopra. Se non troverai il modo di fregartene (e non avrai qualche supporto economico dalla tua famiglia), tutta questa incertezza ti ucciderà molto prima di quanto potrebbe fare un cancro.
  • Ti arrabbierai moltissimo. Ti sentirai vittima di una grande ingiustizia, ti sembrerà una cosa folle, impossibile, incredibile, ma dovrai accettare che questo è quanto e che tutta quella rabbia dovrai trasformarla in qualcosa di costruttivo, che serva, che sia utile a migliorare le cose altrimenti rischierà di ucciderti prima della malattia. Per me è stato determinante avviare una vera e propria battaglia e lanciare la Petizione "Diritti ed assistenza per i lavoratori autonomi che si ammalano". Cerca anche tu la tua strada.
  • Arriveranno un sacco di domande stupide. Preparati perchè la domanda "Ma un'assicurazione privata non ce l'hai?" non te la potrai proprio risparmiare, è la più gettonata i assoluto. L'ignoranza su cosa vuole dire oggi essere un lavoratore autonomo è stratosferica. Cerca, se puoi, di non mandare a fare in culo tutti quelli che te la fanno (cosa molto difficile perchè ti assicuro che te la sentirai riproporre anche dopo anni).
  • Sii paziente con gli altri tumorati. Sarà molto difficile ascoltare le lamentele degli altri malati lavoratori dipendenti che magari dopo mesi di malattia pagata devono rientrare a lavoro nonostante debbano ancora fare terapie o non si sentano ancora bene. Non sanno 8spesso in buona fede) che quelle che per loro sono tutele insufficienti o mal applicate per te rappresentano diritti totalmente inesistenti che appartengono al mondo dei sogni. Non sanno che tu hai iniziato ad avere problemi ed a perdere fatturato sin dal giorno della diagnosi mentre i costi fissi non si fermavano. Anche loro, evita di mandarli a fare in culo. Il cancro è cancro e non è una passeggiata per nessuno. E poi nella guerra tra poveri, i poveri perdono sempre. Tutti.
  • Perderai qualche cliente. Dovrai far saltare commesse e giornate di lavoro già programmate, altre ne dovrai rifiutare. Anche ammesso che tu decida (riuscendoci) di nascondere il tuo stato di paziente oncologico, sai bene che uscire dal giro per un pò, per un lavoratore autonomo, è pericolosissimo soprattutto in un momento di crisi economica e di concorrenza spietata (forse qualche tuo concorrente ci godrà anche e se ne approfitterà...).
  • Quando ti lamenterai e racconterai tutti i problemi che hai come partita iva ammalata, dovrai sopportare quei sorrisetti che esprimono, attraverso il non verbale, tutti gli stereotipi che ti riguardano: "caro mio ma questo si chiama rischio imprenditoriale", "l'hai voluta la bicicletta, ora pedala", "ma dai, con tutti i soldi che avrai evaso fino ad ora, t'arrangi lo stesso", "ma con quanto ti sarai arricchito con la libera professione, che fai, ora piangi miseria?", e così via....
ma cerchiamo di buttarla anche in positivo......, ti accorgerai che proprio il fatto di essere un lavoratore autonomo rappresenterà la tua salvezza:
  • se sei un professionista di nuova generazione è molto probabile che tu ci sappia fare molto con internet ed i social, ti aiuteranno moltissimo a ricercare le informazioni che ti servono (sia mediche che sui tuoi, pochi, diritti).
  • sei già abituato a vivere con l'incertezza e quindi sarai più preparato a "reggere" quella portata dal cancro.
  • sei abituato a darti da fare, ad anticipare gli eventi, ad intraprendere azioni propositive, ad inventare soluzioni ed ad inventarti ogni giorno. Beh, di queste capacità ne avrai veramente bisogno....
  • sai benissimo che se ti siedi a disperarti e piangere non funziona come per gli altri a cui bene o male a fine mese arriva in ogni caso lo stidendio.
  • se sei nelle condizioni di poterlo fare (purtroppo non dipenderà solo da te ma anche dalle evoluzioni della tua malattia) potrai dimostrare che persona in gamba che sei, anche con un cancro.

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