giovedì 8 ottobre 2015

Cancro al seno: mentre in Italia dormiamo, all'estero costruiscono nuovi paradigmi

Nel bel mezzo dell'Ottobre Rosa italiano scrivo questo post divulgando 2 interessanti realtà internazionali nelle quali mi sono imbattuta e che da anni (una addirittura da decenni) si occupano di cancro al seno. Spero così di dare il mio piccolo contributo ad un'Italia profondamente dormiente in cui la cultura tradizionale del Nastro Rosa ormai è diventata un loop autoalimentante che non riesce ad incidere su questa epidemia. Il dato di fatto incontrovertibile infatti è che le donne continuano ad ammalarsi a mazzi e non riusciamo a spaventare il tumore al seno illuminando di rosa i monumenti ed organizzando coinvolgenti corse di massa. Prendiamo qualche spunto da chi sta praticando nuovi paradigmi.....

Breast Cancer Action è un’associazione statunitense nata nel 1990 che si occupa del riconoscimento e dell’attuazione del diritto alla salute per tutte le donne (non solo quelle che possono permettersi un’assicurazione sanitaria), ed è tra le pochissime realtà che si occupano di cancro senza prendere finanziamenti dalle case farmaceutiche o dalle campagne che strumentalizzano la malattia.
Secondo BCAction, ad oltre 30 anni dal lancio del movimento di sensibilizzazione sul cancro al seno e l'introduzione del nastro rosa, questa malattia rimane un enorme problema di salute pubblica. Tuttavia il tutto si riduce a nastri rosa, campagne di sensibilizzazione e di screening mammografico. Questa modalità di approcciare l'argomento non riesce ad affrontare le questioni sistemiche al centro di questa epidemia, sottolineando invece il rischio individuale e le soluzioni individuali. Ma l'azione individuale da sola, sia in termini di stile di vita o scelte comportamentali, non è sufficiente per affrontare alla radice le cause dell'epidemia del cancro al seno.
Nel mare infinito della lucrosa beneficienza legata al cancro al seno, dei donatori aziendali e dei programmi di ricerca finanziati dalle case farmaceutiche, la voce indipendente di Breast Cancer Action non è mai stata così urgente rappresentando una sorta di cane da guardia. BCAction si concentra su interventi sistemici in grado di affrontare le cause profonde della malattia e produrre grandi benefici per la salute pubblica.
I valori a cui BCAction fa riferimento ed in cui crede sono: diritto alla salute come diritto umano, parlare dell'epidemia di cancro al seno con onestà, coraggio e dicendo la verità, ispettare le diverse voci ed esperienze femminili, La priorità della salute delle persone e del benessere sugli utili societari, trasparenza e responsabilità in riferimento a se stessi ed agli altri, integrità e la libertà dal conflitto di interessi, importanza dell'azione collettiva che è in grado di migliorare il mondo.
Di BCAction segnalo un interessante opuscono di BCAction tradotto in italiano dal Blog Le Amazzoni Furiose e il progetto lanciato nel 2002 ThinkBeforeYouPink.

Il Breast Cancer Consortium (BCC) è invece un network internazionale avviato nell'ottobre 2012 dalla sociologa e scrittrice di "Pink Ribbon Blues" Gayle Sulik MA PhD. E' un'organizzazione internazionale no-profit indipendente volta ad approfondire i fattori sociali, culturali e sistemici che riguardano il cancro al seno. BCC promuove la ricerca e lo sviluppo nel campo delle scienze sociali e umanistiche e utilizza modelli "evidence-based" per informare e migliorare il modo in cui si parla e si combatte il cancro al seno.
BCC è strutturata come rete internazionale ed  molti dei suoi membri sono affiliati a numerose università, tra cui Albany State University (GA), Brown University, The School for Advanced Studies in Social Sciences (EHESS)/ Center for Research in Medicine, Mental Health and Society (France), Pedagogy Institute at Wrocław University, Southern Connecticut State University, Texas Woman’s University, University at Albany (SUNY), Otto-von-Guericke University, University of Sussex, and Vanderbilt University.
Lo slogan del BCC è "Unisciti al movimento, cambia il paradigma".
BCC sottolinea i fattori sociali che rendono il cancro al seno un problema di salute pubblica sono molti: advocacy,  economia, ordine pubblico, mass media, sesso, cultura, famiglia, biomedicina, assistenza sanitaria e molti altri. Queste forze si intersecano nelle campagne di sensibilizzazione e nei discorsi sulla salute pubblica con la conseguenza di diffondere disinformazione, deviare i fondi, mascherare i conflitti di interesse e sostenere il sistema delle industrie multi-miliardarie.
BCC sostiene che non sappiamo esattamente cosa provoca il cancro al seno, come prevenirlo, come evitare che ritorni dopo il trattamento, o come impedire alla gente di morire per le metastasi. I prodotti "nastro rosa" rischiano di far passare in secondo piano gli sforzi per sostenere la diagnosi o per fare reali progressi nel fermare l'epidemia e ridurre i danni collaterali derivanti dal trattamento.
E' quasi impossibile per tenere traccia di quanto denaro è mosso in nome del cancro al seno o quanto profitto le aziende traggano dall'utilizzare il simbolo del nastro rosa.
BCC si pone l'obiettivo di rendere visibile le conseguenze anche non intenzionali di questo paradigma corrente visibile ed identificare aree di cambiamento:
Fornendo informazioni al pubblico, ai media, agli opinion leader e politici;
Diffondendo analisi, mostre, pubblicazioni e strumenti multimediali;
Divulgando le ricerche ed effettuandone di nuove;
Promuovendo la comprensione dei fattori socio-culturali che influenzano la malattia.


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