martedì 5 gennaio 2016

Malattia e infortuni, il futuro è nella sanità integrativa: auguri cari lavoratori autonomi....

Non ho smesso mai di ridere, dall'inizio alla fine di questo articolo di Unipol. Il mondo cambia certo, le esigenze di protezione sanitaria pure, non fa una piega. Chi sono coloro che si troveranno sempre più indietro in tutto questo. Indovinate un pò? Beh ma certo, quei ricchi evasori degli autonomi, no?

Ecco qualche stralcio tratto dall'articolo.....

L’allungamento della speranza di vita comporterà inevitabilmente un incremento delle condizioni di non autosufficienza, di invalidità e dell’insorgere di gravi malattie, a fronte di un intervento pubblico che sarà sempre meno in grado di offrire una adeguata risposta.
Beh... non ce n'eravamo accorti!

Ci si aspetta quindi che, trainata da un aumento della domanda di assistenza nel senso più ampio del termine, la sanità integrativa acquisterà sempre maggior rilievo, così da supplire alla contrazione dei redditi delle famiglie permettendo loro di garantirsi prestazioni immediate e di qualità.
Business batte giustizia sociale. Non sia mai.

I fondi integrativi nazionali, legati al mondo del lavoro, rappresentano una risposta essenziale e indispensabile. Si tratta tuttavia di coperture che durano fino a che il lavoratore è in servizio, mentre altri soggetti (lavoratori autonomi, precari e semplici cittadini), non sono per niente tutelati.
Ah sì? Va beh, tutela meno tutela più, tanto non ne abbiamo praticamente alcuna....

Ma non sono soltanto le tradizionali polizze danni dei rami malattia o infortuni i prodotti assicurativi coinvolti da questi cambiamenti: sempre più spesso si fa riferimento ai prodotti di permanent health insurance (PHI), alle polizze dread disease (DD) o critical illness cover e alle long term care (LTC).
Segue una descrizione dettagliata di tutta una serie di prestazioni interessantissime per i lavoratori autonomi che però difficilmente si possono permettere. Quindi evitate di approfondire vai che poi dopo state pure peggio, per quello che vi può succedere e per il fatto che se vi succede sono cavoli vostri.

Molto attuale, è poi la previsione di quelle soluzioni assicurative che garantiscono le coperture contro gli infortuni sul lavoro ed extra lavoro, costruite per fornire sicurezza a chi ha un lavoro non garantito, per esempio un lavoratore autonomo da cui magari dipendono finanziariamente altre persone care. Una condizione sempre più frequente in questi tempi in cui il mercato occupazionale stenta a riprendersi e l'economia è ancora convalescente dopo la lunga crisi scoppiata nel 2008. Con la sottoscrizione di un'assicurazione contro gli infortuni, una persona che subisce un sinistro come un'inabilità temporanea o una disabilità permanente, lesioni per le quali è necessario il ricovero e che non gli permettono di svolgere la propria attività lavorativa, può beneficiare del pagamento di una somma come indennità che permette di compensare, in tutto o almeno in parte, l'assenza di guadagni.
Uau, bello, quante partite iva sono in grado di pagarsela una cosa così?

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